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TU, INVECE…

Lunedì, 16 dicembre 2024 

Tu invece hai seguito da vicino il mio insegnamento, la mia condotta, i miei propositi, la mia fede, la mia pazienza, il mio amore, la mia costanza, le mie persecuzioni, le mie sofferenze…  Tu, invece, persevera nelle cose che hai imparate e di cui hai acquistato la certezza… (2Timoteo 3:10-15)

All’inizio del capitolo l’apostolo Paolo ha preavvertito Timoteo riguardo a futuri giorni difficili, in cui gli uomini daranno il peggio di sé: egoisti, amanti del denaro, fanfaroni, superbi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, irreligiosi, insensibili, sleali, calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, traditori, sconsiderati, orgogliosi, amanti del piacere anziché di Dio, avranno l’apparenza della pietà, mentre ne hanno rinnegato la potenza.

Dal contesto si comprende che la profezia non riguarda soltanto l’umanità irredenta ma anche la comunità cristiana.

Nell’incoraggiare Timoteo, per due volte, l’apostolo gli scrive: “Tu invece…”, come a dire: “Tu, però”, “Quanto a te”, “Tu, al contrario”…

Da buona guida spirituale, Paolo non vuole che l’identità e l’azione del giovane pastore siano il riflesso di una realtà  difficile, connotando il suo servizio in maniera negativa e pessimista.

Come autorevole padre spirituale, l’Apostolo invita l’amato “figlio” a fare riferimento al suo tirocinio, alle ardue ma esaltanti difficoltà sperimentate insieme e a conservare i principi della fede che ha ricevuto in eredità, fondata sulla Parola di Dio: “Tu, invece, hai visto con i tuoi occhi come vivo e che cosa insegno. Hai osservato il mio modo di comportarmi, i miei obiettivi, la mia fede, la mia pazienza, il mio amore per gli altri, e la mia capacità di restare saldo anche nei momenti difficili. Hai visto come ho affrontato persecuzioni e sofferenze… Per questo, ti incoraggio: rimani fedele a ciò che hai imparato e che sai essere vero!”

La lezione, spirituale e pratica, del nostro capitolo, è facile da comprendere e impegnativa da applicare, ma è essenziale per non essere snaturati dai tempi difficili e per non diventare amareggiati quando si affrontano ostilità.

Se vuoi evitare che la tua testimonianza e il tuo servizio diventino inutili, se non addirittura dannosi, c’è un solo modo per farlo: qualunque difficoltà o ostilità dovessi trovarti ad affrontare, non lasciarti definire da esse e, se anche gli altri si comportassero in maniera pessima… “Tu, invece continua a camminare sulle orme di Gesù”!