Lunedì, 8 Luglio 2024
Israele disse a Giuseppe: «Va’ a vedere se i tuoi fratelli stanno bene…» (Genesi 37:14)
Giuseppe aveva avuto dei sogni che avevano sbalordito i suoi familiari e alimentato il pregiudizio e l’antipatia che i fratelli nutrivano nei suoi confronti.
Giacobbe, sia per il legame speciale con la madre (Rachele), sia per la sua età, aveva una predilezione unica per Giuseppe.
Il nostro testo riporta l’invio di Giuseppe in una “missione” che, in un certo senso, avrebbe avuto il suo “esito” ben ventidue anni dopo.
Giacobbe, infatti, preoccupato per i figli che badavano al gregge, stava inviando il suo “amato” per informarsi riguardo al loro benessere.
Il patriarca non avrebbe mai potuto immaginare che, in realtà, era Dio stesso che stava mandando Giuseppe per un’altra missione, dai risvolti e dagli effetti impensabili.
Oltre due decadi dopo, Giuseppe, parlando coi suoi fratelli impauriti e angosciati dai sensi di colpa, avrebbe pronunciato una delle dichiarazioni più straordinarie riguardo alla comprensione dei piani, dei metodi e dei tempi di Dio:
“Dio mi ha mandato qui prima di voi per conservarvi in vita. Non siete dunque voi che mi avete mandato qui, ma è Dio”.
L’amore di Giacobbe, la sua apprensione per i figli e l’odio dei fratelli di Giuseppe erano soltanto alcune “tessere” dello straordinario “mosaico” che, una volta completato, avrebbe rivelato lo straordinario piano di salvezza di Dio.
Carissimi, chissà quanti di noi oggi stanno vivendo situazioni fastidiose, ripetitive e inutili e addirittura dolorose, subendo torti immeritati e ritardi insopportabili?
Come vuoi reagire in questa circostanza?
Ti vuoi ribellare “prendendo in mano il tuo destino”, facendoti valere?
Ti vuoi scoraggiare e amareggiare, “lasciandoti andare” al pessimismo?
Perché non scegli di arrendere la tua vita nelle mani del Signore, vivendo ogni giorno come se fossi “in missione” per conto del Padre, per benedire i tuoi fratelli?
Del resto, Gesù non ha forse detto: “Come il Padre mi ha mandato, anch’io mando voi”?
