
Lunedì, 7 aprile 2025
Io me n’andrò e tornerò al mio luogo, finché non si riconoscano colpevoli, e cerchino la mia faccia; quando saranno nell’angoscia, ricorreranno a me(Salmi 134:1)
Per mezzo di Osea il Signore avverte il Suo popolo che, per indurli a cercare il Suo volto e portarli al ravvedimento, Egli dovrà allontanarsi da loro, affinché possano aprire bene le orecchie, gli occhi e il cuore.
Nel libro dei Salmi troviamo la testimonianza di Davide sugli effetti di questa “terapia”: “Nella mia prosperità, dicevo: «Non sarò mai smosso». O Signore, per la tua benevolenza avevi reso forte il mio monte; tu nascondesti il tuo volto, e io rimasi smarrito”(cfr. Salmo 30).
Peccando d’orgoglio, l’uomo secondo il cuore di Dio aveva, per un istante, lasciato la Sua mano, finendo sotto il Suo giudizio, in uno stato di angoscia profonda che produsse una preghiera accorata: “Ho gridato a te, o Signore; ho supplicato ilSignore… Ascolta, o Signore, e abbi pietà di me; o Signore, sii tu il mio aiuto!”.
Il Signore, nascondendosi agli occhi del Suo servitore, lo aveva condotto in un momento di angoscia che, però, aveva favorito il suo pentimento e aperto la strada al suo ristabilimento.
La testimonianza di Davide, sempre nello stesso Salmo, spiega il sentimento di Dio e incoraggia chiunque stia sperimentando la disciplina divina: “L’ira sua è solo per un momento, ma la sua benevolenza è per tutta una vita. La sera ci accompagna il pianto, ma la mattina viene la gioia…Tu hai mutato il mio dolore in danza; hai sciolto il mio cilicio e mi hai rivestito di gioia…”.
Cari amici e fratelli, sappiamo bene che “non è volentieri che Dio umilia e affligge i figli dell’uomo” e che, quando lo fa, è solo per risparmiare loro maggior dolore, per attirarli a Sé e ristabilirli nella comunione con Lui.
Perciò, se in questo momento vedi “il cielo chiuso sulle tue preghiere” e sembra che Dio ti abbia voltato le spalle, non lasciarti andare all’angoscia, ma rivolgiti subito al Padre benevolo, che non si stanca di perdonare