Lunedì, 11 novembre 2024
Egli non contesta in eterno, né serba la sua ira per sempre. Egli non ci tratta secondo i nostri peccati, e non ci castiga in proporzione alle nostre colpe (Salmo 103:9, 10)
Il salmo 103 è universalmente noto come un canto di ringraziamento a Dio per quello che Egli fa per i Suoi figli. Davide li definisce “i suoi benefici”: il perdono, la guarigione, la salvezza, le bontà e le compassioni,la provvidenza, il vigore, la protezione (vv. 3-6).Quest’oggi vogliamo considerare altri “benefici di Dio” che si possono notare osservando “quello che Lui non fa” e che ci mostrano la natura compassionevole del Suo amore, la Sua pazienza: Egli non contesta in eterno, né serba la sua ira per sempre. Egli non ci tratta secondo i nostri peccati, e non ci castiga in proporzione alle nostre colpe.
Vogliamo essere grati per quello che Dio non ha fatto, quando eravamo peccatori, senza forza e nemici della Sua divina volontà; Lui non solo non ci ha “tagliato” ma ha continuato a concimare la nostra vita, dandoci la possibilità di portare i frutti del ravvedimento, del carattere di Cristo e della santificazione.
Questo non diventi un alibi per chi rifiuta o rimanda gli appelli dello Spirito Santo al ravvedimento, alla consacrazione e al servizio, ma ci aiuti a rispondere, oggi stesso e positivamente, alla Sua Parola.
Soprattutto, questo aspetto del carattere di Dio sia di ispirazione per noi in un mondo pieno di contrapposizioni, di rabbia e di contese, ad assomigliare a Lui, imparando quello che non si deve fare, direttamente dal Maestro, il Quale ancora oggi dice: “Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore” (Matteo 11:29).