Lunedì, 28 ottobre 2024
Perciò, ricevendo un regno che non può essere scosso, siamo riconoscenti e offriamo a Dio un culto gradito, con riverenza e timore! Perché il nostro Dio è anche un fuoco consumante (Ebrei 12:28, 29)
Il nostro testo descrive in maniera sintetica “la via” per offrire un culto gradito a Dio. Qui per “culto” non si intende soltanto l’“adorazione” ma anche il “servizio”, un servizio concreto, offerto a Dio non saltuariamente e non solo formalmente, ma che consiste in un modo di vivere alla Sua gloria.
Il concetto è così insito nell’originale, tanto che molte versioni lo rendono… “serviamo Dio con riverenza e timore”.
Come si concretizza questo culto, da dove scaturisce questo servizio?
Anzitutto dalla consapevolezza del dono ricevuto: “ricevendo un regno che non può essere scosso”. Dio ci ha dato una grazia “solida e incrollabile”, ci ha elargito delle certezze assolute nella Persona e nell’Opera perfetta del Suo Figliolo Gesù, una grazia che non viene mai meno.
Il servizio che Dio gradisce, inoltre, è frutto della gratitudine: “siamo riconoscenti”. Il cristiano non adora e non serve Cristo in maniera “opportunistica”, per ricevere e ottenere, ma per donare sé stesso a Lui e servirLo con gioia.
Il servizio che Dio gradisce, infine, è quello offerto con riverenza e timore. Il servizio cristiano non corrisponde soltanto all’espressione naturale di emozioni umane, non è offerto con tecniche profane e nemmeno corrisponde a forme liturgiche vuote e ripetitive. È un modo di adorare e di vivere devoto, sincero e riverente, perché – come dice lo Spirito Santo – “il nostro Dio è anche un fuoco consumante”.
Il nostro testo non lo dice, ma è chiaro che questi tre elementi sono tenuti insieme da una irrinunciabile virtù: la fede.
Perché …senza fede è impossibile piacergli; poiché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che ricompensa tutti quelli che lo cercano.
Fratelli, percorriamo insieme la via verso la ricompensa!