Lunedí, 27 Maggio 2024
“Esdra, lo scriba, stava sopra un palco di legno, che era stato fatto apposta…aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava nel posto più elevato; e, appena aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi.”
(Neemia 8:4, 5)
“Mentre Esdra pregava e faceva questa confessione piangendo e prostrato davanti alla casa di Dio, si radunò intorno a lui una grandissima folla di Israeliti, uomini, donne e bambini; e il popolo piangeva a dirotto”
(Esdra 10:1)
I nostri versetti descrivono due momenti del ministerio di Esdra, sacerdote e scriba che si era dedicato con tutto il cuore allo studio e alla pratica della Parola di Dio, e a insegnare al popolo le Sue leggi e le Sue prescrizioni.
Oggi vogliamo notare l’efficacia straordinaria del suo servizio, l’impatto che la sua vita ebbe su coloro che entravano in contatto con lui.
Quando era “sul palco” (non per mettersi in mostra, ma per motivi pratici che allo stesso tempo comunicavano la solennità e l’importanza di quei momenti di “predicazione”) aprendo il libro “attirò a sé” il popolo, che stette in piedi per udire la lettura della Scrittura.
Quando era “giù dal palco”, umiliato, inginocchiato e prostrato a causa dei peccati del popolo, “attirò a sé” la gente per un momento di straziante preghiera di confessione davvero rimarchevole e indimenticabile.
Queste due figure descrivono l’importanza non solo del ministero della Parola, ma il modo in cui ogni credente rigenerato può onorare il Vangelo di Cristo: quando la vita ti mette “sul palco”, fa in modo di “elevare” gli altri verso Cristo; quando invece ti trovi “giù dal palco” e non sai come aiutare, fallo mediante la preghiera d’intercessione.
Insegna come un profeta, prega come un peccatore, con l’unico scopo di “portare” Cristo agli uomini e di attirare gli uomini a Cristo!
Sia sul palco, sia giù dal palco.